• 22/10/2017

Nick Cave, disegni per (non) raccontare l’uomo nero

Nick Cave, disegni per (non) raccontare l’uomo nero

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Se deve raccontare una storia d’amore, finisce per scrivere una canzone così: “La nostra vita assieme è come un dente cariato”. E se deve dire qualcosa di se stesso, Nick Cave si nasconde dietro la maschera di Re Inchiostro. Il personaggio oscuro, sfuggente, che “se ne va in giro per la città fiutando intorno”. E allora,
come si fa a inchiodare a una verità biografica, a una storia fatta di date, nomi, episodi precisi, un musicista, un poeta che, di volta in volta, si racconta come Nick il buffone, Nick lo spogliarellista, Nick l’acchiappa-anime per conto di Dio?

Non si può fare. Perché per raccontare Nick Cave bisogna sporgersi sull’abisso. Guardare fino in fondo a quel maelstrom di suoni urticanti e bellissimi, di parole profonde e terribili. Per rimettere assieme i pezzi di una vita disegnata ad arte. Dove l’arte, però, non regala sogni dorati, successo facile, pace e tranquillità. Ma tormenti infiniti, notti insonni, viaggi strazianti dentro le proprie paure, sguardi inquieti e inquietanti sul mondo che gira attorno. Tutto questo, e molto altro, è servito a Reinhard Kleist per scrivere, disegnare una biografia immaginaria di Nick Cave. Una graphic novel che, per la prima volta, trova il coraggio di spalancare gli occhi sull’abisso affascinante dentro cui si muove il musicista e scrittore australiano di Warracknabeal.

Non sono certo i personaggi complessi che spaventano l’autore tedesco di Colonia. Basterebbe ricordare che ha debuttato costruendo la sua prima graphic novel attorno a uno scrittore tormentato da visioni tenebrose e affascinanti come Howard Phillips Lovecraft. E dopo molte altre opere, e numerosi, prestigiosi premi, ha deciso di esplorare il mondo di Re Inchiostro. Scrivendo e disegnando un’opera importante, complessa, bellissima come “Nick Cave. Mercy on me”, tradotta da Anna Patrucco Becchi e pubblicata con grande cura tipografica da Bao Publishing (euro 21).

Chi cerca i retroscena della vita di Nick Cave, magari conditi da qualche pettegolezzo, non si rivolga al libro di Reinhard Kleist. Perché l’autore tedesco ha preferito raccontare il musicista e poeta attingendo, sì, dalla sua biografia. Ma rendendo, al tempo stesso, l’autore di canzoni intensissime come “Tupelo” e “Junkyard”, “A dead son” e “Cabin fever”, “Red right hand” e “Higgs boson blues”, protagonista di un viaggio immaginario dentro i suoi scenari di premonizioni ardite, suggestioni apocalittiche, amori disperati, fiori del Male, illusioni inguaribili, paure e sogni.

Si viaggia, così, al fianco di Nick Cave su strade accidentate, seguendo il suo desiderio irrefrenabile di dire qualcosa di nuovo nel panorama della musica. Prima con i Boys Next Door, poi con gli elettrici Birthday Party, capaci di trasformare ogni concerto dall’Australia fino a Londra in un sabba infernale. E infine con i Bas Seeds. Quei semi cattivi che hanno saputo affiancare Re Inchiostro nel suo peregrinare tra il rock e il blues, tra la canzone d’autore e la ballata,  inventando personaggi che sembrano presi di peso da una realtà immaginaria, parallela. Eppure del tutto simile alla nostra.

È il viaggio di un’anima fragile, quello che Reinhard Kleist costruisce in una lunga serie di tavole disegnate con un rigoroso, emozionale bianco e nero. Nick Cave, sotto gli occhi del lettore, entra nel tunnel della droga, costruisce e distrugge un grande amore per la sua musa Anita Lane, sogna di fare a pezzi un contesto musicale che gli va troppo stretto, viaggia in un mondo di ardite fantasie che distruggono la banalità del quotidiano e e gli costruiscono tutto attorno infiniti altrove. Ogni singolo istante ha un cuore che viaggia sulle frequenze della musica, che ascolta il ritmo metronomico della poesia. Che esce dagli schemi di una letteratura imbrigliata dalle regole del mercato costruendo apocalittiche trame come quelle del romanzo-non-romanzo “E l’asina vide l’angelo”.

Tra l’altro, questa graphic novel “Mercy on me” potrebbe diventare la lettura perfetta per chi si prepara a vedere Nick Cave e i suoi Bad Seeds dal vivo. Dopo Berlino, Varsavia e Praga, il 28 ottobre saranno in concerto a Belgrado, il 30 a Lubiana. Per arrivare, poi, in Italia a novembre con tre date: il 4 a Padova, il 6 a Milano e l’8 a Roma.

<Alessandro Mezzena Lona

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